Colle del Capitano-Leonessa

Monteleone di Spoleto

27 maggio


Querce
Querce

Diario di viaggio

Una tappa molto tranquilla, con dislivello minimo, che ha il proprio centro d'interesse nei borghi medievali che si attraversano.

Quando esco dalla stanza per andare a fare colazione, sono accolto dai cani sovraeccitati, che mi saltano addosso facendo le feste e si azzuffano tra di loro per attirare la mia attenzione. La signora mi ha preparato non so più quante torte e mi impongo di assaggiarle tutte.
La zona è al limite superiore di una nebbia sottile. Lungo il cammino non sarà uno spettacolo raro, anche in giorni più caldi. Quando parto, la vedo scintillare attraverso i querceti bui; condensa sulle foglie, sugli steccati e sulle ragnatele. Attraverso una zona molto agreste, di prati e cascine, dove i cani stanno ancora dormendo, mentre cavalli e mucche già pascolano. La zona deve godere di un clima davvero piovoso, a giudicare dalla gran quantità di muschio e licheni che cresce sui tronchi e sui rami. Abbandonato l'asfalto, si trova un po' di fango, lascito del temporale di ieri pomeriggio.
Monteleone di Spoleto è raggiunta per una mulattiera storica, lastricata e bordata di muri a secco, formati da pietre bianche avvolte da spessi strati di muschio verde. Lungo tutto il cammino capiterà di andare a ripercorrere tratti di sentiero come questo; la cosa è molto apprezzabile. Peccato che spesso, come anche in questo caso, questi reperti storici di un'era senz'auto versino in cattive condizioni di conservazione. In Corsica un paio di anni fa percorsi un quasi un intero trek su tracciati come questo: lì la cura nei confronti dei tradizionali percorsi pedonali è molto maggiore.
A Monteleone devo aspettare che apra il museo della biga. Faccio un giro per la parte medievale, dentro le antiche mura. Una volta c'erano altre mura interne, che dividevano il borgo in tre parti e lo tenevano diviso a beneficio dei potenti. Furono abbattute solo con l'unità d'Italia. Passo al bar dove hanno il timbro, ma ci trovo una persona molto scortese. Mentre aspetto che apra il museo, si materializza però anche il padrone, un tipo intraprendente, anche troppo per il mio carattere. Concludo che se costui avesse per le mani il Colle del Capitano, si sarebbe già inventato qualche storia di fantasmi per attirare turisti boccaloni. Arriva poi la custode del museo, una ragazza in evidente sovrappeso che sgranocchia Cipster. Lo visito e ammiro la riproduzione della biga.

Lungo le mura si incontra la cappella della Madonna della Quercia. In questi primi giorni ho capito perché i Norcini fanno i norcini: da queste parti non ci sono che distese sterminate di querce e i maiali sono il miglior modo di sfruttarne le ghiande, che l'uomo invece non apprezza. Questi alberi sono pertanto una fondamentale forma di sostentamento e il culto della Madonna della Quercia, chiaramente l'assorbimento cattolico di un culto pagano, è specchio del rapporto con la natura di questa gente. Le persone come quelle della famiglia del Colle del Capitano ne sono come una specie di sacerdoti, eredi di conoscenze millenarie.
La discesa nella piana sottostante avviene per un sentiero nel folto della vegetazione, fino a Ruscio, dove c'è uno spartano posto tappa a cui gli abitanti sono molto affezionati e per cui si fanno in quattro. Di qui proseguo per una strada che univa il paese a una miniera di lignite, di cui è rimasto poco. La stradina è percorsa da alcuni grossi camion, che vanno a una discarica di inerti, a quanto mi sembra di capire. Di fronte a me, verso Leonessa, vedo piovere e decido allora di fermarmi in attesa che smetta. Mi siedo sui gradini di un edificio rosso vivo, intonacato da poco, che però sembra dismesso. Mentre faccio uno spuntino, viene a trovarmi un pastore maremmano-abruzzese di una cascina vicina. Se ne sta a distanza in posizione di sottomissione. Gli depongo un po' di taralli a metà strada tra noi due, ma non osa avvicinarsi. Verrà ad annusare solo quando me ne sarò andato.
Aspetto che smetta e poi riparto. Poco più avanti rivoli d'acqua limpida corrono lungo la sterrata. Il tratto tra Ruscio e Leonessa è agreste, ma non presenta grandi motivi di interesse, perché anche delle miniere è rimasto ben poco. A Villa Pulcini pioviggina ancora. Al riparo di una tettoia aspetto che smetta; un cane nero smilzo viene a prendersi un po' di coccole. Proseguo per la variante, perché di lì c'è meno asfalto. Villa Bigoni è un borgo modesto ma carino. Segue un bel viale di querce centenarie, ma poi anche una zona più degradata di seconde case. Tra i primi edifici del paese, ancora fuori dal borgo medievale, c'è una chiesa con un bel dipinto di san Giuseppe da Leonessa che resuscita un bue.

Vado prima in centro, dove con mia sfortuna la bella piazza è ingombra di transenne e scavatrici, perché stanno sistemando la pavimentazione. Il mattino dopo riesco a visitare la chiesa principale, ricca di dipinti, tra cui una rarissima Madonna incinta. Molto bello anche il chiostro di san Francesco, che però riesco solo a vedere attraverso le finestre, perché chiuso. Vado poi a trovare i Cappuccini, dove un giovane frate dall'accento inglese resta stupefatto e ammirato del mio cammino. La chiesa ora è chiusa e potrò accedervi solo durante i vespri, più tardi. Presenta alcuni originali murales di un frate.
L'hotel in cui alloggio è ultra efficiente e tiene il riscaldamento a palla, ottimo per asciugare il bucato. Ne approfitto anche per lavare i pantaloni infangati. Ha un maitre spassosissimo quando tenta di parlare inglese con un gruppo di tedeschi (chiama vegetèibols i vegetariani), che stanno seguendo in auto alcune tappe del Cammino di san Benedetto e vedrò anche domani sera a Poggio Bustone. Qui mi raggiungono alcuni pinerolesi, che lo stanno invece percorrendo fino a Subiaco e oggi sono partiti da Cascia e hanno unito due tappe. Marcerò qualche giorno in parallelo a loro, prima che ne uniscano altre due e mi lascino indietro.

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Colle del Capitano
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Querce
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Colle del Capitano
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Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto
Monteleone di Spoleto
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Strada della miniera
Strada della miniera
Villa Bigioni
Villa Bigioni
Villa Bigioni
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Leonessa
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Sergio Chiappino

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